lunedì 23 febbraio 2015

Esami, esami, esami


A long long time ago... 
Scrivevo in questo blog.
Direi che è giunto il momento di fare un rapido aggiornamento.


Macchina cinetica LinearRapidShapes, progettata per l'esame di Rappresentazione Tridimensionale, e TOTALMENTE assemblata dalla sottoscritta. La realizzazione delle forme mobili (cartonlegno) è stata fatta da un plotter di taglio, mentre le forme strutturali (multistrato per le sponde, legno lamellare per la base) sono state tagliate dal mio falegname di fiducia ,che ormai è abituato a richieste improbabili da parte mia. 
Progetto bello, anche solo per aver messo le mani nel costruirlo. 10+.




Separè Choco-Wood, ideato per ambienti molto ampi, sempre per lo stesso esame. Come sopra, le forme (sempre in cartonlegno) sono state realizzate da un plotter di taglio e assemblate da me. Le aste sono di alluminio, mentre la parte strutturale di listelli di legno. 
Video realizzato un po' all'ultimo momento, e chiedo venia per questo.

Mi sento così fiera da voler condividere anche i render realizzati, se non altro per il fatto che sono i PRIMI render della mia vita (siate buoni).



Sara.Baraglia


venerdì 23 maggio 2014

Compasso d'Oro, mon amour


La mia Lettera 22, progettata da Marcello Nizzoli nel 1950 per Olivetti, Compasso d'oro nel 1954
(Regali che ti cambiano completamente l'umore!)


Sara.Baraglia.



venerdì 4 aprile 2014

Trofeo MotoGP 2009


«Ho provato un notevole orgoglio nel vedere la mia creazione “viva”, poter toccare con mano il mio lavoro, probabilmente il mio primo. E’ stata una grande gioia e una grande sorpresa constatare che il mio lavoro era stato apprezzato e aveva raggiunto una vetrina internazionale così importante. Credo che per me questa sia stata un’esperienza doppiamente gratificante, sia a livello della mia formazione, sia perché ho lavorato facendo ciò che mi piace, cioè disegnare e creare.»
(miei appunti sparsi qua e là dopo il 29-30-31 Maggio 2009)
Schizzo

E' giunto il momento di rivangare un po' di ricordi, quindi vediamo di parlare di un mio lavoro precedente.
Nel 2009 (quand'ero giovane, ahimè, all'età di 16 anni), mi venne fatta una proposta molto accattivante: mio padre, dipendente Telecom Italia, mi informava di un concorso per realizzare il trofeo classi 125, 250 e MotoGP per la tappa italiana del Motomondiale al circuito del Mugello; il vincitore avrebbe avuto tre pass per il VipVillage della Ducati, dal quale assistere alla gara.
Quindi, un po’ per scherzo, decidemmo di partecipare, proponendo il mio schizzo buttato giù secondo il regolamento dettato da Alice (sponsor ufficiale, secondo il quale ci si doveva basare sulla velocità, semplicità e tensione verso il futuro, dettami dall’azienda perseguiti).
Render 1
Il mio trofeo vinse, dopo essere passato al vaglio di una giuria di sportivi e non.
Inutile dire che rimasi sorpresa: non me l’aspettavo davvero, proprio perché era stata un’idea venuta lì sul momento, mentre si gareggiava con persone più grandi e sicuramente con molta più esperienza di me. Ebbi diretti contatti con l’azienda incaricata di realizzare il progetto, e chiedevano a ME le autorizzazioni per ogni modifica. Ora, tornate tutti voi all’età di 16 anni e immaginate di fare la cosa che più vi rende felici: come vi sentireste? Io ero al settimo cielo.
Mi venne proposto un primo render (a sinistra), che chiesi di modificare, non apprezzando l’idea della pista; si trovò, quindi, un accordo per semplificare la mia idea, soprattutto appiattendo il prisma centrale e semplificandolo verso una circonferenza (ripensandoci ora PERCHE’ scegliere una forma squadrata quando le curve sono così belle? Come si cambia con l’età!). Dopo gli accordi, venne realizzato il trofeo definitivo (a destra), che mi aspettava all’ingresso del VipVillage. 
Modello definitivo
Il trofeo piacque, e venne utilizzato sia per la tappa tedesca che per quella olandese, con delle piccole modifiche nei colori, riportando le bandiere dei rispettivi paesi.
Credo sia stata una delle esperienze più emozionanti che ricordi; vedere un’idea prendere vita, e prendere vita in un contesto così grande rispetto a me, fu la scintilla che mi disse “Sara, tu sai ciò che vuoi fare nella vita”.

Sembra un tono quasi mistico, ma avendo perso questa bussola per gli scorsi due anni (eh già, Ingegneria non fa per me), ritrovarla ora e fare ciò che mi piace, con tutte le difficoltà, ostacoli, soddisfazioni e gioie che può portare, credo sia il regalo più bello per quella sedicenne che teneva in mano la sua prima creazione (PESANTISSIMA!), vedendola poi nelle mani degli sportivi che l’hanno sollevata e vinta.




















Giuria
(Allego la pagina dedicata all'allestimento eseguito dall'Alessandro Rosso Group:




.Sara.Baraglia.

martedì 18 marzo 2014

Disegno


Avevo disegnato questa giovane sposa prendendo direttamente spunto da una foto vista su una raccolta di National Geographic; ricordo che mi aveva colpito particolarmente la fierezza dello sguardo, sul quale mi ero concentrata particolarmente nella stesura, cercando di riproporla nell'espressione generale.

L'intero disegno è stato realizzato con matite di diversa durezza, partendo dalla B per lo schizzo iniziale, fino alla 8B per le ombre più marcate.

Sara.Baraglia.

lunedì 10 marzo 2014

“Meglio porco che fascista!”

Ispirata al capolavoro del maestro Hayao Miyazaki, la libreria da me progettata si concentra sull’immediato riconoscimento cinematografico: il volto del protagonista, Marco Pagot, trasformato in maiale a seguito di un sortilegio subito durante un incidente.
La libreria è stata pensata come elemento di arredo per la camera di un bambino: perché non portare nella sua cameretta un po’ di sana apertura verso i capolavori d’oltreoceano? Per questo, mi sono concentrata per evitare che ci fossero spigoli a vista, evitando qualsiasi eventuale problema per il piccolo futuro cinefilo!
Ovviamente, la sua destinazione potrebbe essere genericamente adattata a qualsiasi ambiente domestico, magari per qualche otaku (intendiamo il termine nella generica ottica occidentale, come appassionati di manga, anime e in generale del Giappone, nella quale mi riconosco in pieno!).
Insomma, la libreria Porco Rosso vuole essere un oggetto gradevole, divertente, che porti un po’ di allegria e di voglia di leggere anche alle persone meno avvezze!


Libreria 
Porco Rosso, schizzo assonometrico

Libreria Porco Rosso,


(La libreria è stata realizzata per un'esercitazione universitaria)


Sara.Baraglia.